venerdì 22 novembre 2019, ore 18.00
Sin dall’inizio dei lavori di bonifica dell’Agro Pontino, il Futurismo ha iniziato a interessarsi e occuparsi della radicale trasformazione del territorio quale prova di modernità della nuova Italia.
L’intervento di bonifica integrale delle Paludi pontine, inoltre, racchiudeva in sé, per i futuristi, l’«idea della bellezza meccanica», esaltata dall’utilizzo su vasta scala di escavatrici, trattrici, idrovore impersonificata dalle mastodontiche escavatrici a tazze Tosi, dagli escavatori Ruston, dalle trattrici Fowler.
Questi mezzi , secondo i futuristi, erano in grado di generare una nuova spiritualità, definita «religione laica del macchinismo».
L’arte interviene prepotentemente nelle Città di fondazione nate sulle terre bonificate come nel maggio del 1936 quando, in occasione della I Mostra d’arte della provincia di Littoria allestita a Sabaudia, fa il suo esordio il gruppo futurista di Littoria composto da Dario Di Gese e Pierluigi Bossi, che grazie a Marinetti esporranno sia alla seconda mostra di Plastica murale ai mercati traianei nel novembre del 1936, sia alla Biennale di Venezia del 1938.
Nato come catalogo della mostra realizzata nel 2018 a Latina nello SpazioComel, il lavoro di ricerca sul Futurismo e le Città di fondazione del Lazio sostenuto dalla Regione Lazio grazie alla Legge 27, ha portato verso strade inesplorate diventando finalmente un volume composito che, introdotto da Nicola Zingaretti presidente della Regione Lazio, raccoglie il contributo di vari studiosi su temi inediti che spaziano dall’arte figurativa alla musica, dall’illustrazione all’architettura, dalla plastica muraria alla letteratura.
Oltre agli autori Claudio Paradiso (DMI) e Massimiliano Vittori (Editore Novecento), saranno presenti Elena Pontiggia (Accademia di Brera) e Flavio Mangione (Presidente Ordine Architetti di Roma).
Partecipazione gratuita fino ad esaurimento posti disponibili
Info 0639967800
info@palazzomerulana.it