Da giovedì 9 ottobre a domenica 8 dicembre 2024

Palazzo Merulana, sede della Fondazione Elena e Claudio Cerasi, gestito e valorizzato da CoopCulture, è lieto di presentare Roma nel Cinema a pennello. I bozzetti pittorici dei manifesti cinematografici, ideata e curata da Paolo Marinozzi e Stefano Di Tommaso.

In occasione della Festa del Cinema di Roma, con il contributo di SIAE, Società Italiana degli Autori ed Editori, la mostra, di cui Roma con le sue visioni cinematografiche è assoluta protagonista, comprende 50 bozzetti pittorici originali, opera di grandi artisti, realizzati per la stampa tipografica dei manifesti cinematografici. Sono stati realizzati dai più noti e importanti artisti del settore, veri e propri “disegnatori di sogni” come Ballester, Capitani, Martinati, Brini, Nano, Manfredo, De Seta, Manno, Olivetti, Cesselon, Geleng, Ciriello fino ai loro ultimi discepoli come Symeoni, Nistri, Iaia, Putzu, Casaro, Avelli, Biffignandi, Gasparri, che insieme hanno rappresentato una vera e propria corrente artistica del ‘900 e hanno lavorato per le più grandi major americane come Warner, MGM, Paramount, Columbia e per le italiane Titanus, Lux, Ponti-De Laurentis.

Le opere provengono dal museo “Cinema a pennello”, unico al mondo, fondato da Paolo Marinozzi, con sede a Montecosaro (MC) nel palazzo di famiglia. Inaugurato nel 2011 da Claudia Cardinale, è stato visitato tra gli altri da professionisti del settore, tra cui Catherine Spaak, Giancarlo Giannini, Carlo Verdone e molti altri, i quali hanno anche donato alcuni cimeli di alcuni loro film.

L’arte della cartellonistica filmica, nell’evoluzione del cinema come linguaggio e immaginario, ha sempre avuto un ruolo di innegabile rilievo nella promozione e divulgazione della cultura cinematografica.

Da questo punto di vista, la cartellonistica del cinema ha costituito, almeno fino agli anni ’70, una sorta di prolungamento estetico di stile, tematizzazione, merceologia del film. Inoltre, è caratterizzata da un linguaggio munito di una estetica con una sua specifica autonomia rispetto alla stessa iconografia e messa in scena dei film.

La mostra si propone di articolare, quindi, una sorta di “storytelling”, per film e attori dal dopoguerra ad oggi, di Roma come set cinematografico. Dall’apparizione sconvolgente del neorealismo con Roma città aperta, Ladri di biciclette, Umberto D al mito del cinema attraverso la Magnani di Bellissima, a quella di Gadda e Germi di Un maledetto imbroglio (tratto da Quer Pasticciaccio brutto de Via Merulana), dalla Roma di Poveri ma belli e de I soliti ignoti a quella sottoproletaria di Accattone e Mamma Roma.

La mostra vuole celebrare anche gli anniversari che cadono quest’anno di quattro grandi del cinema italiano e internazionale: i cinquantenari della morte di Vittorio De Sica e di Pietro Germi, il centenario della nascita di Marcello Mastroianni, e il compleanno importante della più grande diva italiana, Sophia Loren.

La mostra prevede poi l’omaggio a due grandi icone del cinema: Federico Fellini, che ha girato i suoi film nel mitico Studio 5 di Cinecittà, e Alberto Sordi, simbolo della Capitale di cui è stato Sindaco per un giorno.