22 novembre 2025, ore 10.30

Palazzo Merulana, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, è lieto di ospitare l’evento Taci, anzi parla. NO alla violenza sulle donne, con Visionarie.

Taci, anzi parla. NO alla violenza sulle donne, in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, sabato 22 novembre 2025 dalle ore 10.30 alle 12.30, a Palazzo Merulana con Visionarie.

L’incontro, a sostegno delle attività di educazione all’affettività, è un invito esplicito a rompere il silenzio anche nel mondo dell’audiovisivo per tutte le donne, oramai troppe, che ogni giorno subiscono violenza.

Durante l’evento sarà proiettato il cortometraggio È come sembra, scritto, diretto e interpretato da Anna Foglietta, realizzato dalla Fondazione Una Nessuna Centomila, Fondazione che sostiene i Centri Antiviolenza in Italia.

Un lavoro potente, che mette in scena situazioni comuni, apparentemente banali, eppure rivelatrici di una violenza strutturale, spesso sottovalutata o ignorata. Scene di vita quotidiana che troppe donne riconoscono: lo spazio pubblico attraversato con timore, l’ambiguità che copre la molestia, il disagio che paralizza. La forza del corto sta proprio nel mostrarci ciò che è evidente, ma che siamo stati educati a non vedere: una realtà che non si può più giustificare, minimizzare o tollerare.

Il libro che verrà presentato insieme al film, dal titolo “Senza legge. Perché l’educazione sessuo-affettiva a scuola è una questione politica”, è un atto collettivo e militante che denuncia il vuoto normativo ed educativo intorno all’educazione sessuale e affettiva nelle scuole italiane. Attraverso esperienze, testimonianze e analisi, le autrici dimostrano quanto sia urgente dotare le nuove generazioni di strumenti per comprendere il corpo, le relazioni, il consenso. Un libro che mette in luce quanto il cambiamento culturale passi anche — e soprattutto — dai luoghi della formazione e della crescita. Il volume è edito da Tlon e curato da Celeste Costantino, Giulia Minoli e Monica Pasquino, con i contributi di Alessia Crocini e Lella Palladino.

All’iniziativa saranno presenti la direttrice di Visionarie Giuliana Aliberti, la vicepresidente della Fondazione Una Nessuna Centomila Celeste Costantino, la scrittrice Lidia Ravera e l’attrice Sofia Iacuitto, entrambe interpreti del cortometraggio, oltre ad altre ospiti in via di definizione.

L’appuntamento di Visionarie rappresenta la seconda tappa dell’edizione 2025, che si è aperta in ottobre, durante la Festa del Cinema di Roma, con l’assegnazione del Premio Millennial Visionaria alla regista Sara Petraglia per il suo film L’albero, opera prima sensibile e profonda che racconta l’amicizia femminile, la dipendenza affettiva e la ricerca di identità, restituendo una voce autentica al racconto generazionale. All’incontro hanno partecipato anche le due protagoniste del film, Carlotta Gamba e Tecla Insolia, oltre alla regista Paola Randi che ha consegnato il premio, e alla Presidente del Sindacato Giornalisti Cinematografici Italiani Laura Delli Colli.

Visionarie è un progetto ideato e diretto dall’avvocato Giuliana Aliberti, nato nel 2019 e fin dalla sua prima edizione ospitato da Palazzo Merulana. È un punto d’incontro tutto al femminile, aperto al confronto tra generazioni e linguaggi, tra scrittura, cinema, televisione e pensiero critico. Un osservatorio vivo e indipendente che si interroga ogni anno sul ruolo delle donne nell’industria culturale e nel racconto collettivo, accogliendo protagoniste come Jasmine Trinca, Dacia Maraini, Cristiana Capotondi, Liliana Cavani, Francesca Comencini, Lidia Ravera, insieme alle studentesse e agli studenti del Centro Sperimentale e della Scuola di Cinema Gian Maria Volonté, con il supporto tecnico della Scuola Cine-TV Rossellini.

Il prossimo appuntamento di Visionarie è per il 30 e 31 gennaio 2026, sempre a Palazzo Merulana. Il tema, che riprende e sviluppa l’argomento dello scorso anno, sarà “Ancora più Eretiche!”: un’indagine sulle voci fuori dal coro, sulle autrici che hanno osato rompere le regole, riscrivere i canoni e inventare nuove narrazioni. Un modo per restare fedeli allo spirito di Visionarie: non celebrare le donne in quanto tali, ma riconoscerne la forza creativa, la libertà intellettuale e la capacità di immaginare un mondo più giusto, più complesso e più vero.