giovedì 24 giugno 2021

IL SECONDO RAPPORTO DI SOSTENIBILITÀ DI PALAZZO MERULANA

Raccontare i traguardi. Riflettere sulle potenzialità. Sviluppare comunità

 

Presentato oggi, giovedì 24 giungo,  a Palazzo Merulana il secondo Rapporto di sostenibilità . L’evoluzione di Palazzo Merulana e le sue prospettive future sono raccontate nel secondo Rapporto di Sostenibilità, presentato in occasione del suo terzo compleanno, con il significativo sottotitolo Raccontare i traguardi. Riflettere sulle potenzialità. Sviluppare comunità.

Nei quattro capitoli in cui è suddivisa – Sostenibilità Culturale, Sociale, Organizzativa ed Economica – la pubblicazione fotografa due anni straordinariamente diversi tra loro a causa della pandemia che si è abbattuta in modo inaspettato sul mondo e sul sistema produttivo culturale. Inoltre analizza i risultati raggiunti e pone le basi per il continuo confronto con la collettività, alla quale questo spazio si apre e si rivolge dalla sua sede in via Merulana  121.

Oltre 56 mila visitatori, 17 mostre, 147 attività culturali, 746 giornate di programmazione, 47 dipendenti (il 62% donne) nel biennio 2019-2020.

La multidisciplinarietà del palinsesto culturale caratterizza in modo omogeneo entrambi gli anni in analisi. Nel mix di offerta, tra i due anni si è mantenuto costante il bilanciamento tra attività culturali svolte e mostre, rimanendo in linea con la strategia event-driven. In particolare, si può notare una prevalenza di attività di conferenza (talk, incontri con autori) e iniziative di lettura.

Non sono mancate nel biennio le offerte didattiche per i bambini, che storicamente fanno parte della mission e della competenza di CoopCulture: differenziate per fascia scolare, hanno coinvolto i più piccoli con laboratori e visite gioco e con visite generali e itinerari a tema per le scuole secondarie.

IL 2019

Nel dettaglio: 46.772 presenze di cui 33.288 in collezione e in mostra, 13.118 per attività culturali e 366 Palazzo Merulana pass. Il 2019 è stato pieno di soddisfazioni e successi, con il raggiungimento e il superamento degli obiettivi strategici individuati, portando avanti la visione del suo fondatore: un modo diverso di immaginare gli spazi museali, ampi e accoglienti come fossero casa sua. In questo anno la Collezione Cerasi a Palazzo Merulana ha avuto l’occasione di accostarsi a diversi linguaggi espressivi, differenti rappresentazioni di svariate epoche e di molteplici artisti. Particolarmente significativo è stato l’impegno verso azioni volte alla valorizzazione della collezione permanente e all’apertura degli spazi agli operatori del territorio nella prevalenza di attività volte alla co-progettazione e gestione partecipata. Tra le mostre, vogliamo ricordarne in particolare una, prodotta da Palazzo Merulana e amatissima dal pubblico romano: “Giacomo Balla. Dal futurismo astratto al futurismo iconico” (Marzo-giugno 2019).

IL 2020

Nel dettaglio: 9.473 presenze, di cui 5.908 in collezione e in mostra, 3.337 per attività culturali e 228 Palazzo Merulana pass. E’ stato un anno particolarmente difficile a partire dalla chiusura del 9 marzo. La scomparsa di Claudio Cerasi, avvenuta ad aprile, ha lasciato un vuoto immenso. L’emergenza sanitaria ha causato una perdita del fatturato del 74,7% con un monte ore lavorate diminuito del 74,5%, supportato dalla cassa integrazione per i dipendenti. Il calo del fatturato è da intendersi all’interno del quadro economico che la pandemia ha causato per molti settori produttivi, in particolare in quello culturale e creativo, che si registra, per il 66,4%, in perdita rispetto all’anno precedente. (Fonte: Fondazione Symbola – Unioncamere, Io sono Cultura – Rapporto 2020).

La perdita complessiva di oltre € 260.000 è stata sostenuta da CoopCulture, con un contributo pari al 17% del Valore della produzione.

 

I giorni di apertura del Palazzo sono stati ridotti del 59,4% rispetto all’anno precedente. Seppur visitabile per meno della metà delle giornate di apertura dell’anno precedente, a luglio la Collezione Cerasi ha visto un mutamento di veste, un riallestimento integrato dall’aggiunta di cinque opere inedite.

A fronte di una programmazione più ridotta data dalle numerose chiusure, si è scelto di supportare in modo particolare lo spettacolo dal vivo, tra i settori più colpiti dalle regole di contenimento dell’emergenza sanitaria, nello specifico con il festival estivo di musica e intercultura “Note dal Mondo”. E’ stata maggiormente attenzionata la componente dell’inclusione e dell’accoglienza di categorie di pubblico più fragili o meno solite alla fruizione culturale.

Tra le mostre, vogliamo ricordarne in particolare una: “Riscatti di Città”, che dal 18 gennaio al 17 febbraio ha offerto una panoramica sullo scenario urbanistico e architettonico di Roma con un approccio multidisciplinare: fotografia, grafica, video e progetti architettonici realizzati e visionari.

 

IL FUTURO

“Abbiamo innumerevoli sfide davanti a noi, prima tra tutte la possibilità di  cogliere le opportunità che il Piano di Ripresa e Resilienza, il Next Generation  EU e l’Agenda 2030 ci offrono- afferma Letizia Casuccio – Vogliamo continuare a contribuire alla discussione su come fare cultura, sulla creazione di  modelli di sviluppo sostenibile al passo coi tempi correnti. E mi fa ben sperare – conclude il Direttore Generale di CoopCulture – che questo piccolo  museo, proprio per la sua originaria destinazione d’uso, in quanto un tempo Ufficio di Igiene di Roma, possa porsi come un punto di ricerca e indagine sulle prossime vie da intraprendere, per curare i malanni e riprogettare la rinascita”.

 

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